Come degustare il vino

Come degustare il vino

Oggi più che mai, il desiderio di consapevolezza guida le nostre scelte, soprattutto quando si parla di cibo e vino.

Non si tratta più solo di appagare il gusto, ma di vivere un’esperienza completa che coinvolga tutti i sensi e vada oltre il semplice assaggio finale.

Sempre più persone vogliono comprendere cosa stanno bevendo, scoprendo le storie dietro ogni bottiglia, le tradizioni che si celano nei vigneti e le emozioni che ogni sorso può evocare.

È la voglia di immergersi in un viaggio enologico, di capire da dove proviene il vino, come è stato prodotto, quali mani l’hanno lavorato, quali terre l’hanno nutrito.

Degustare un vino, oggi, è diventato un rituale che racchiude in sé il piacere della scoperta, la curiosità di esplorare nuove sfumature e il desiderio di entrare in sintonia con ciò che si ha nel bicchiere.

Non è più solo una questione di bere un buon vino, ma di conoscere la sua essenza, di vivere ogni fase, dalla scelta del calice alla riflessione sull’ultimo retrogusto, come parte di un’esperienza più profonda e autentica.

Questa ricerca di autenticità e di connessione con il prodotto è ciò che rende la degustazione un momento di arricchimento personale, un rito che ci permette di rallentare e apprezzare il vino per tutto ciò che rappresenta, non solo per il suo sapore.

Se hai mai desiderato avvicinarti a questa forma d’arte, o semplicemente elevare il tuo modo di gustare un calice di vino, sei nel posto giusto.

Questo viaggio non è riservato agli esperti: anche chi è alla prima esperienza può lasciarsi guidare dai sensi e imparare a riconoscere le caratteristiche più sottili di un vino. Esploriamo quindi i segreti della degustazione, per scoprire come ogni calice può raccontare una storia che aspetta solo di essere svelata.

Come assaggiare il vino

Nel mondo frenetico di oggi, degustare un vino non è solo una questione di piacere momentaneo, ma un atto di consapevolezza, un rituale che ci permette di riconnetterci con la natura, con la storia e con noi stessi.

Quando versiamo un vino nel calice, stiamo facendo molto più che prepararci a bere: stiamo dando il via a un processo di scoperta.

Chiunque può imparare a degustare un vino, anche se l’approccio corretto è quello di chi cerca di ascoltare e interpretare ciò che il vino ha da raccontare.

Ogni fase della degustazione – visiva, olfattiva, gustativa – è come girare una pagina di un libro che racconta la vita di quel vino.

Un libro fatto di terreni, stagioni, uomini e tradizioni.

Come per ogni buona storia, i dettagli fanno la differenza e, per godere appieno dell’esperienza, bisogna immergersi nei particolari.

Non bisogna quindi essere esperti sommelier per gustare un vino con consapevolezza. Anche chi è alle prime armi può imparare a distinguere i principali profumi, sapori e caratteristiche di un vino.

Tuttavia, seguire un metodo preciso ti aiuterà a entrare in contatto con l’essenza di ogni calice.

La degustazione non è solo un piacere, ma anche un’arte che si affina con il tempo, un modo per allenare i sensi a riconoscere i diversi aspetti organolettici di ogni vino. Questo percorso non è solo tecnico, ma anche emozionale, e può essere vissuto in compagnia di amici o in un momento di riflessione personale.

I passi per degustare il vino come un sommelier

Una corretta degustazione del vino prevede tre fasi principali: l’analisi visiva, l’analisi olfattiva e l’analisi gustativa. Ognuna di queste fasi è fondamentale per capire appieno un vino, ed è importante seguire un ordine ben preciso per ottenere una valutazione completa. Questo metodo è usato non solo dai sommelier, ma anche da chi desidera sviluppare una maggiore consapevolezza del prodotto che ha nel calice.

  1. Analisi visiva

Il viaggio comincia con gli occhi. Quando osserviamo un calice di vino, stiamo già iniziando a decifrare un linguaggio nascosto.

Il colore, la limpidezza e la consistenza del vino ci raccontano il suo passato.

Proprio come i cerchi negli alberi indicano gli anni di vita, le sfumature di un vino rivelano la sua età, la sua maturazione, il processo di vinificazione e persino il tipo di terreno da cui proviene.

I vini bianchi giovani, per esempio, tendono ad avere tonalità dal giallo paglierino al verdolino, mentre quelli più invecchiati possono assumere riflessi dorati.

I rossi, invece, partono spesso da sfumature violacee nei vini giovani, per virare verso tonalità granata con il passare degli anni.

Immagina quindi di osservare un rosso rubino brillante: è il segno di un vino giovane, vivace, magari di un Nebbiolo delle Langhe che ha appena iniziato il suo percorso verso la maturità.

Oppure, se ti trovi davanti a un vino con riflessi aranciati, è probabile che tu stia degustando un vino più invecchiato, che ha passato diversi anni in bottiglia a sviluppare quelle sfumature terziarie che solo il tempo può regalare.

L’analisi visiva ci permette anche di intuire la struttura del vino.

Facendo roteare il calice, osserviamo come si formano le lacrime e gli archetti sulle pareti del bicchiere: più lente e dense sono queste tracce, più il vino è alcolico e strutturato. Un vino come l’Amarone, ad esempio, lascerà lacrime lente e generose, raccontando già con questo gesto il suo corpo robusto e potente.

  1. Analisi olfattiva

L’olfatto è il senso più antico e istintivo e, quando si tratta di vino, è anche il più evocativo. Ogni annusata del bicchiere apre un capitolo nuovo del racconto del vino, facendoci viaggiare tra frutteti, fienagioni e cantine umide.

In questa fase si scopre una delle verità più affascinanti: il vino non è mai statico, ma in continua evoluzione.

Ogni volta che avviciniamo il bicchiere al naso, emergono nuove sfumature.

I profumi del vino si suddividono in tre categorie principali:

  • Profumi primari, derivanti direttamente dall’uva e legati al vitigno, come note di frutti, fiori o erbe aromatiche.
  • Profumi secondari, sviluppati durante la fermentazione, che possono includere sentori di lieviti o burro, soprattutto nei vini che subiscono una fermentazione malolattica.
  • Profumi terziari, che si formano durante l’invecchiamento del vino, spesso legati all’affinamento in legno. Questi profumi possono includere note di spezie, tabacco, cuoio o cioccolato.

Ogni famiglia di profumi racconta un aspetto diverso del vino e aiuta a capire come è stato prodotto e affinato.

Durante un corso di degustazione, potrai imparare a distinguere e apprezzare questi profumi, così come a riconoscere i difetti, che possono essere altrettanto importanti per una valutazione corretta.

  1. Analisi gustativa

Quando finalmente portiamo il vino alle labbra, l’assaggio diventa l’apice di questo viaggio… ma non è solo questione di sapore!

Degustare significa assaporare con consapevolezza, esplorare la struttura del vino e percepire come si sviluppa in bocca.

Quando il vino arriva in bocca, ogni angolo del palato è stimolato a percepire sensazioni diverse: dolcezza, acidità, sapidità e tannini.

La lingua, con le sue papille gustative, è in grado di distinguere queste sensazioni fondamentali che, combinandosi, offrono un quadro completo del vino.

Il primo sorso è spesso solo un’introduzione.

Come quando si incontra una persona per la prima volta, le prime impressioni contano, ma sono solo l’inizio.

Lascia che il vino si diffonda in bocca, esplora le sue sfumature con attenzione.

Ogni vino ha una sua struttura: un bianco fresco potrebbe essere caratterizzato da una spiccata acidità, mentre un rosso strutturato, come un Bordeaux, potrebbe presentare tannini robusti che richiedono tempo per ammorbidire e rivelarsi in tutta la loro complessità.

La durezza di un vino infatti si può misurare attraverso i suoi tannini (nei vini rossi), l’acidità (tipica dei vini bianchi) e la sapidità (spesso presente nei vini minerali).

La morbidezza, invece, è legata alla percezione dell’alcol, dei polialcoli e degli zuccheri. Ma oltre alla struttura del vino, l’assaggio ci permette di valutarne anche la persistenza aromatica, ovvero quanto a lungo restano i sapori in bocca dopo la deglutizione.

L’abbinamento di vino e cibo

Se il vino è una storia, il cibo è il suo compagno perfetto.

L’abbinamento tra vino e cibo è una delle esperienze più affascinanti, capace di esaltare entrambi gli elementi in modo unico.

Non è un caso che i migliori abbinamenti nascano spesso dalla tradizione: i piatti tipici di una regione sono stati pensati per essere accompagnati dai vini locali.

Durante il corso sulle regioni vinicole della Francia, Rosso Rubino consente di approfondire come abbinare i grandi vini francesi ai piatti della tradizione.

Un esempio classico è il matrimonio tra un Sauternes dolce e un formaggio erborinato, come il Roquefort: la dolcezza del vino bilancia la sapidità intensa del formaggio, creando un contrasto perfetto che amplifica entrambi i sapori.

La degustazione del vino: un’esperienza personale particolare

La degustazione del vino è, in definitiva, un’esperienza soggettiva.

Non esistono risposte giuste o sbagliate: il vino parla a ciascuno di noi in modo diverso.

Tuttavia, è anche un’esperienza condivisa. Molti dei ricordi più belli legati al vino nascono proprio dalla convivialità, dal condividere un buon calice con amici o familiari, scambiandosi impressioni, sensazioni e, perché no, qualche risata.

Durante i nostri eventi di degustazione da Rossorubino, ci piace vedere come ogni partecipante riesca a cogliere sfumature diverse nello stesso vino, e come queste differenze arricchiscano la conversazione.

Il corso di Rosso Rubino e l’approfondimento sulle regioni vinicole francesi

Non si può parlare di vino senza menzionare la Francia, il paese leader nella produzione vinicola mondiale.

Con una tradizione millenaria, la Francia è la patria di alcuni dei vitigni più celebri e delle regioni vinicole più prestigiose.

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Questo prodotto ha più varianti. Le opzioni possono essere scelte nella pagina del prodotto

Il nostro corso sulle regioni vinicole francesi ti guiderà attraverso le zone più importanti:

  • Champagne → famoso per le sue bollicine, è un vino prodotto con un metodo rigoroso e tradizionale nelle regioni dello Champagne, che gli conferisce una complessità inimitabile
  • Borgogna → con i suoi vigneti di Chardonnay e Pinot Noir, è una delle regioni più celebrate per la sua capacità di produrre vini eleganti e raffinati.
  • Bordeaux → una regione leggendaria, conosciuta per i suoi vini rossi potenti e longevi, a base di Cabernet Sauvignon e Merlot.

Durante il corso con Rossorubino, imparerai a conoscere non solo i vitigni e le tecniche di produzione, ma anche le storie e gli aneddoti che rendono queste regioni così speciali.

Degustare un vino è un rituale che va oltre il semplice atto di bere.

È un modo per esplorare storie di territori, tradizioni e passioni.

Non importa da dove inizi, se sei un principiante o un esperto: ogni calice è una nuova opportunità per scoprire qualcosa di diverso.

Ti invitiamo a partecipare ai nostri corsi sulle regioni vinicole francesi, dove potrai approfondire le tue conoscenze e affinare i tuoi sensi, vivendo ogni degustazione come un’avventura che ti accompagnerà in ogni calice che sceglierai di assaporare.